Pubblicità Renault Clio
22/07/2010

Talvolta mi chiedo se io stia diventando un po’ moralista…Mi ritrovo infatti a criticare un messaggio che mi pare non solo diseducativo, ma talmente lontano dal mio modo di pensare, da risultare stupidamente offensivo.

Mi riferisco alla pubblicità dell’automobile Clio che appare in TV da qualche settimana e che vedete sopra.

La cosa che mi ha infastidito è che fondamentalmente vengono proposte due “cose belle” delle vita e vengono messe in competizione per decidere quale sia la migliore.
Da un lato la giovane e bella maestra, che rappresenta la libertà, il divertimento , l’abbandono di responsabilità, la leggerezza, l’innamoramento; il tutto invidiato dal gruppetto di papà che sembra triste, che guarda con rammarico, con nostalgia, la coppietta che va via con la macchina verso emozionanti avventure…mentre loro tornano a casa con i figli verso la famiglia, la responsabilità, la pesantezza, la prigione.
Il messaggio viene poi sottolineato (per quelli che ancora non l’avessero recepito) con la frase finale:

“Dalla vita, aspettati di più”

La scorrettezza sta ovviamente nel proporre due modelli di vita che normalmente sono consecutivi (quando sono giovane mi diverto senza pensieri, quando divento uomo metto su famiglia) come paralleli. E ovviamente viene emesso il giudizio sul quale dei due sia il migliore. Certamente questa non è una regola. I due modelli possono anche essere frutto di una scelta matura: decido di non mettere su famiglia, o di non avere figli e sicuramente, in questo caso, starò facendo la scelta migliore per me.

Presentarlo come modello sociale generico comune, tuttavia, mi sembra dare un messaggio altamente diseducativo. Direte voi, giustamente, che una pubblicità non deve essere educativa e che il suo scopo potrebbe anche essere quello che si parli del Brand, bene o male è irrilevante. Verissimo.
Ma lo scopo è quello di vendere e io vi posso assicurare che questo spot non mi ha invogliato minimamente all’acquisto.

Giusto per chiarire il concetto: io le belle donne le guardo sempre. Ma mentre sto per abbracciare mio figlio che non vedo da tutto il giorno, potrebbe passare anche il pulman di play boy stracarico di signorine nude….
I suoi occhi, il suo sorriso, la sua gioia nell’abbracciarmi, la sua voce che dice “papi!”.  Io sono certo: per me non c’è niente di più dalla vita.

Per chi pensasse che si tratta di un’azione provocatoria unica della Renault, posso dire che non è l’unico spot che attacca la famiglia. Evidentemente i pubblicitari ai quali si appoggiano hanno deciso una strategia di marketing ventennale mirata appunto a presentare il marchio in questa maniera.

Di seguito vi cito dal sito Europa Oggi, l’elenco di cui sto parlando:

1993, Renault 19. Un uomo si sposa ben quattro volte, ma si reca alle cerimonie sempre con la stessa automobile.
Insomma: cambiar moglie è un attività – come sappiamo – completamente indolore, senza strascichi economici o traumi affettivi, né per i coniugi né per i figli. In ogni caso, è certo più facile che cambiar macchina.

2009, New Scénic. Lo spot ricicla in gran parte l’idea di sedici anni prima, presentando un uomo che porta a spasso sorridente i figli nati da tre matrimoni diversi e un’avventura.
Recita il claim: “New Renault Scénic. Facciamo posto a tutte le famiglie”.
Ancora, tutto facile: basta avere la Scénic!

2009, Scénic Xmod. Nello spot una ragazza contempla la vetrina di un negozio di articoli per la prima infanzia e si rivolge al suo fidanzato: “Lo sai che cosa mi piacerebbe?” Il giovane cambia espressione: sguardo terrorizzato, brivido lungo la schiena: questa non vorrà mica un figlio? Ma la ragazza rompe l’incanto: “Le scarpe della commessa!” Sollievo del fidanzato.
Il claim: “Renault Scenic Xmod. Tutto il resto può aspettare”. Anche i figli, figuriamoci (salvo ricorrere angosciati, a quarant’anni, ad inseminazioni artificiali, bombardamenti ormonali, ecc.).

2009, Nuova Twingo. Due versioni della pubblicità.
Nel primo spot, un ragazzo in giro di notte con gli amici sorprende il padre vestito da drag queen…e gli chiede di essere messo in lista per assistere allo spettacolo!
Nel secondo spot, una madre vede per caso un manifesto che pubblicizza uno spettacolo in cui la figlia si esibisce come spogliarellista e… le fa i complimenti per il nuovo lavoro!
Il claim: “Vivi il tuo tempo. Vivi Twingo”