La Dignità del Giocoliere

il-giocoliere

 

 

 

Da qualche mese, ogni mattina andando al lavoro, incrocio al semaforo un giocoliere che diletta le macchine in attesa del verde con un piccolo spettacolo con i birilli. E abbastanza bravo, mi pare, ma di tanto in tanto mi è capitato di coglierlo in errore e di vedere cadere in terra uno dei suoi bianchi birilli.

Non si arrabbia con se stesso,
Non scarica la colpa su altri,
Non cerca di rattoppare la sua prestazione facendo finta che fosse programmato,
Non fa finta di niente,

Si ferma, chiede scusa agli spettatori, fa un inchino e si ritira.
La performance non è degna di essere continuata, ovvero di essere remunerata.

Non chiede nulla e attende il prossimo rosso, con quella dignità che nel lavoro è quasi scomparsa.
E mi chiedo quanti lo hanno notato (pochi direi a vedere quanti abbassano il finestrino per dargli una moneta o una parola buona), quanti riconoscono un qualche valore in ciò che fa, quanti vedono l’impegno e la passione che mette. La fatica di un lavoro di strada, che tanti vedono come un chiedere l’elemosina, in maniera leggermente più creativa.

Ma queste riflessioni non lo toccano, non lo preoccupano, non lo infastidiscono.
Arriva il rosso e lui ha un lavoro serio da portare avanti: stupire e far nascere un sorriso.

 

 

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